Palermo itinerario culturale “Semu Ricchi e Nuddu ù Sapi”.

Penso sempre che è un piacere restare a Palermo nei week end di autunno, c’è sempre qualcosa di nuovo da fare fra eventi, mostre e concerti. La città si apre allo sguardo del visitatore in un sipario immaginario, si lascia vivere e nei vicoli si respira  lo stupore di turisti e di siciliani misto al profumo di cannella e mandorla dei dolci palermitani.
C’è chi invece come me passeggia in città.. o meglio si perde in città, percorrendo itinerari senza un’idea precisa di dove andare o cosa fare; è un po come lasciarsi andare e fluire durante un viaggio di scoperta sempre nuovo, esaltante e che mi fa innamorare tutte le volte di Palermo!

Se volessi dare un nome all’itinerario appena vissuto lo chiamerei “Itinerario semu ricchi e nuddu ù sapi”..con questa tipica espressione usata da noi palermitani per esprimere il nostro disappunto di fronte una situazione in cui è evidente la nostra “ricchezza” storica, artistica e culturale ma che nessuno ne è a conoscenza..o quasi!
L’itinerario di Palermo semu ricchi e nuddu ù sapi inizia dalla visita alla chiesa più bella del mondo (cit. Guy De Maupassant) la Cappella Palatina, inserita dall’Unesco come patrimonio dell’Umanità nell’ambito dell’Itinerario Arabo-Normanno. Si resta senza fiato davanti alla maestosità delle tre navate e la spettacolare cupola decorata con mosaici bizantini.

A pochi minuti a piedi si attraversa l’arco di Porta Nuova entrando nel Cassaro per raggiungere la Cattedrale di Palermo e appena arrivo noto che tutti gli sguardi verso la cattedrale di Palermo sono come attoniti. Come un magnete potentissimo il fascino della cattedrale è avvolgente! Fra le notevoli attrazioni di questo luogo sacro è conservato all’interno di un sepolcro di porfido rosso l’uomo chiamato “Lo Stupore del Mondo” è Federico II di Svevia mitico imperatore tedesco che amò intensamente Palermo. Lo stupore continua ammirando la città dai tetti della cattedrale di Palermo, percorso ancora più magico se fatto di sera!

La passeggiata prosegue verso i Quattro Canti di città ed è un’occasione per entrare nei negozietti e nelle botteghe per curiosare fra artigianato tipico, abiti vintage e ogni altra cosa che richiama il nome della Sicilia declinato in centinaia di prodotti fra creatività ed enogastronomia.
Arrivando ai Quattro Canti mi fermo un momento a guardare quale lato è illuminato dal sole, la piazza avendo una struttura ottagonale, durante il giorno il sole ne illumina sempre un lato, per questo è chiamata anche “Teatro del Sole”.

Eccomi finalmente a piazza Pretoria ad ammirare la fontana Pretoria ma noi palermitani la chiamiamo fontana della Vergogna per la rappresentazione di varie figure mitologiche senza veli. Tante sono state le vicissitudini di questa fontana e una di queste è una leggenda che narra la vicenda in cui  le monache di clausura del convento costruito lateralmente alla piazza, vergognandosi delle nudità delle statue, evirarono le indecenti sculture aiutate dal buio della notte.

Dulcis in fundo entriamo nel chiostro di Santa Caterina a piazza Bellini a pochi passi da piazza Pretoria per assaporare la pasticceria del laboratorio che fa rivivere le antiche ricette delle monache di clausura. E’ un luogo di incontro e cultura dove il tempo sembra essersi fermato, uno dei miei dolci preferiti e più antico della dolceria sono le Fedde del Cancelliere preparato con pasta di mandorla riempita di crema e marmellata di albicocca. Un dolce un po malizioso, creato grazie ad uno stampo a forma di conchiglia.
Se nei prossimi giorni ti trovi al centro di Palermo alza lo sguardo, sbircia oltre un portone e prenditi dieci minuti per entrare a visitare una qualsiasi chiesa e poi fermati ad assaporare quanta bellezza abbiamo intorno..credimi che da lì a poco il tuo concetto di ricchezza cambierà e inizierai a sentire un senso di stupore che vorrai condividerlo con il resto del mondo gridando a tutti Semu Ricchi e Nuddu ù Sapi

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