Vacanze a Ustica dove sentire la sensazione d’infinito e imparare a fare la salsa di pomodoro in bottiglia.

Se certi luoghi ci ritornano nella mente in modo speciale e hanno quella particolare forza di attrarci ancora una volta, non è soltanto per le emozioni che abbiamo provato lungo il nostro viaggio, è perché forse quei luoghi in qualche modo ci somigliano e ci fanno sentire limpidi e completi.
Ho viaggiato per tutta la Sicilia e Ustica è viva nella mia memoria in modo unico..è un’isola speciale e ti spiego il perchè!
L’isola di Ustica nasce dalla forza esplosa dal cuore della terra, da un’eruzione delle profondità del mare circa un milione di anni fa, emerge direttamente dalle profondità della Terra facendo risalire il magma fuso grazie a ripetute eruzioni subacquee edificandosi sul fondo del mar Tirreno.
Piccola e isolata nel mar Tirreno, Ustica non somiglia alle altre isole della Sicilia, non fa parte di un arcipelago con altre isole intorno e per le sue origini vulcaniche è molto simile all’Etna e alle Hawaii.
Ustica è l’isola perfetta nella quale rifugiarsi, spogliarsi dal superfluo, viverla è lasciare fluire dentro di noi l’energia che le ha dato vita.
Appena arrivati nel piccolo porticciolo dell’isola si fanno notare le barche di legno dei pescatori, tutte hanno un nome femminile scritto sui due lati dell’imbarcazione, la tradizione vuole che quando si va in mare ci si reca con una compagna. Un piccolo agglomerato di case colorate che spunta dalle rocce davanti ai nostri occhi è il Villaggio dei Pescatori.
Percorrendo l’unica strada intorno al periplo dell’isola, si possono vedere ancora alcuni contadini che si spostano sul dorso dei muli. I contadini usticesi sono legati alla terra e ai naturali ritmi delle stagioni, coltivano i terreni per la produzione di ortaggi e della lenticchia più piccola d’Italia, presidio Slow Food. L’accoglienza degli abitanti dell’isola è sempre calorosa e la loro disponibilità è sempre pronta a far trascorrere momenti autentici alla scoperta delle loro abitudini: una battuta di pesca con pescatori in notturna, una passeggiata sull’asino dei contadini o la preparazione del pomodoro per fare la salsa in bottiglia. . e questa è una vera chicca!
Una splendida vegetazione mediterranea che emerge dalla terra scura e bruciata la ricopre di colori intensi dei cespugli di biancospino, di rosa selvatica, aglio selvatico e le maestose pareti di cappero che si trovano vicine al mare, nei dintorni dei fari abbandonati o nelle vicinanza delle antiche torri di difesa costiera.
Come ogni storia di isole anche quì è conservato un tesoro e per trovarlo bisogna immergersi e vivere il mare, dimenticando la forza di gravità che ci fa stare con i piedi per terra. La biodiversità marina è il patrimonio prezioso di Ustica, un mondo sommerso popolato da un’infinità di specie marine che vive fra le coste frastagliate, calette, anfratti e grotte, un vero paradiso da osservare per gli appassionati di sub e snorkeling.Le grotte lungo la costa sono un’attrazione naturalistica irrinunciabile, osservarle da vicino ed esplorale durante una nuotata è come toccare con mano l’anima segreta e silenziosa di questa isola. Non tutte le grotte sono abbastanza grandi e ampie per visitarle con la barca, raggiungerle in canoa è un’esperienza immersiva che ci regala anche l’emozione di scoprire lentamente la costa dove il mare è così limpido da mostrarci la bellezza di fondali dalla superficie dell’acqua.
Gli scorci più suggestivi visitabili dal mare sono la Grotta Verde, la Grotta Azzurra, la Grotta dei Gamberi, la Grotta della Pastizza e la Grotta dell’Oro.
La Rocca della Falconiera antico cratere a picco sul mare è il punto più panoramico dell’isola. Intorno si osservano i resti di un’antica necropoli paleocristiana e il Forte della Falconiera una fortificazione per la difesa del territorio. Ed è qui proprio in questo punto seduti sulle rocce a picco sul mare, che la luce nitida di certe giornate di maggio mostra che non esiste nessuna linea all’orizzonte a separare il mare dal cielo, nemmeno il vento potrà disturbare questo istante, ed è così che sentirete l’infinito.

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